Il mondo come dovrebbe essere.

 
L’industria delle sigarette parte al contrattacco. 
 
L’ingiusta e tendenziosa campagna informativa che attribuisce alle sigarette la causa dell’alito cattivo, dei denti sporchi, delle unghie gialle e di qualche malattia difficile da pronunciare non piega le major internazionali del tabacco.
 
L’ingiusta messa all’indice che obbliga a mettere in ogni prodotto “nuoce gravemente alla salute” e “il fumo uccide” rischia di diventare un vero e proprio “Caso”.
 
“La legge è uguale per tutti? vediamo se è vero.” – hanno detto i portavoce spiegando le loro azioni dimostrative:
Bottiglie di alcool con su scritto “Rende aggressivi”
Auto con le avvertenze “Può avere decorso fatale”
Cheeseburger con la dicitura “Grasso non è bello”
Testi religiosi come da immagine.
 
I musulmani l’hanno presa sportivamente come sempre bruciando alcune bandiere americane, decapitando qualcuno che passava li per caso e riprendendo a fumare come turchi.
 
Il clero cattolico ancora più sportivamente:
“La Bibbia in pericolo? … e chi mai l’ha letta?”
 

Come funziona la Storia

“Ok ragazzi, cancellate tutto.”
 
La coppia di fronte a lui si congela. 
Uno dei due sta effettuando un disarmo da pistola e dopo aver colpito si ritrova la canna dell’arma puntata addosso.
L’istruttore si stacca dalla parete e si avvicina alla coppia.
 
“Facciamo così. La rispiego dall’inizio, ma…”
Prende la pistola dalle mani di uno dei due e si mette al centro della sala.
“… pensate a questa lezione come ad una lezione di Storia.”
Con un gesto della mano fa segno di aspettare, bloccando il brusio.
 
“Va tutto bene sino a che non cercate di prendervi la pistola. Sapete perchè?”
L’istruttore si gira, faccia protesa in avanti, ad aspettare una risposta.
“Perché non sapete come funziona la Storia.”
Allarga le braccia.
 
Da la pistola all’allievo di fronte a lui. 
Questi la punta in faccia all’istruttore e, per dare maggiore enfasi, pensa di urlare un insulto.
Lo pensa. Sicuramente lo pensa. Dopo.
L’istruttore ha afferrato la pistola e colpito con un pugno.
 
“Ora…” dice assicurando la presa con due mani e posizionandosi esattamente dietro l’arma in corrispondenza del cane.
“… è molto importante che decidiate da che parte stare. Se stare con i buoni o se stare con i cattivi.”
“Questa è la lezione di Storia: La pistola ha un lato da cui esce il proiettile e da quella parte stanno i cattivi… ed una parte da cui il proiettile si fa partire. Da quella parte stanno i buoni.”
Sorride appena, guardando la classe.
 
“Si, i buoni sono quelli che hanno sempre la pistola dalla parte del grilletto. E che, dopo, scrivono la storia.”
Da uno scatto e libera l’arma. Si allontana, effettua le manovre per assicurarsi che possa sparare ancora, e la punta.
 
“Il succo: Quando si effettua il disarmo state sempre dalla parte dei buoni.”
Restituisce la pistola all’allievo.
“… ed è così che funziona la Storia.”
 

Se ci credi, puoi farcela

“Ascoltami… ti parlo sinceramente.. il tuo problema è che sei troppo gentile”
“Ho capito, devo essere più sgarbato.”
“No… non intendevo questo. Intendevo più una cosa come l’ultima che hai detto.”
“L’essere sgarbato…”
“… no, l’essere accondiscendente , troppo accondiscendente.”
“Prima…”
“Si, prima quando mi hai detto che avevi capito e che dovevi essere più sgarbato”
“Ah. Ho capito. Non devo essere accondiscendente.”
“Si. Devi esserlo meno.”
“Meno…”
“E’ là il problema. Non devi dare subito ragione.”
“Ok.”
“Ecco vedi? L’hai appena fatto.”
“Oh… è vero…”
“…” 
“…eh … cioè… non è vero…”
“Facciamo una cosa. Cominciamo da capo.”
“Si, okey”
“Si… vabbè… Diciamo che hai bisogno di allenamento. Che devi farti un periodo in cui ti abitui a dire no.”
“Dire no. Dire sempre no.”
“Dire NO alla gente… Dire no quando ti chiedono un favore. Dire no ad una telefonata a cui non vuoi rispondere. Non dire no a tutto.”
“Ogni tanto…”
“Tutte le volte che comporta l’essere gentile. “
“Mh… mh… in modo da non essere accondiscendente.”
“Per una settimana. Ok?”
“No. Inizio con tre giorni.”
“… puoi farcela …”
 

Quel che piace agli italiani

Cosa piace davvero agli Italiani? 
Un sociologo, facendo riferimento agli ultimi studi sulla società italiana ed il suo evolversi, potrebbe fornire un’analisi attenta.
Forse non la perfetta fotografia del maschio italiano oggi, ma qualcosa che gli si avvicini molto.
Noi, privi di potenti mezzi culturali e di accurati studi, quella foto invece ce l’abbiamo.
… e rende assolutamente l’idea.
 
L’analisi è tratta dalle chiavi di ricerca più gettonate:
Ragazze. (basta che respiri o che non sia troppo fredda)
Ragazze carine. (perché non siamo dei superficiali)
Ragazze carine di 18 anni. (perché non siamo dei pedofili)
Ragazze carine 18 anni Facebook (… ma siamo dei marpioni)
Ragazze carine 25 anni (ripensandoci meglio che abbiano un minimo di esperienza)
 
Sorvolando su ricerche trasandate come:
Ragazze 18
Ragazze bellissime molte foto
Ragazze carine di 18 anni fatte da web
 
Ora la domanda potrebbe essere.
Come la donna italiana affronta questa situazione?
 
Mi limito a citare tre chiavi di ricerca:
 
Calci nelle palle.
Ginocchiata nelle palle.
Sottomettere il proprio ragazzo a calci nelle palle.
 
Lascio a voi le conclusioni.