I primi dieci minuti

Nella corsa i primi dieci minuti sono i peggiori.
Il corpo si ribella all’attività.
La mente trova mille scuse.
Fa troppo caldo, fa troppo freddo.
Sono troppo stanco, ho altro da fare.
Poi la macchina si accende e le gambe vanno come pistoni.
Virtualmente possiamo correre in eterno.

 

La mente ha solo bisogno di rispettare i suoi cicli.
Come le gambe.
Rullata-volo-appoggio rullata-volo-appoggio.
Ho messo la mente a dieta. Niente prodotti schifosi, niente spazzatura. In questa società il tempo e i ritmi sono regolati dal lavoro e dallo svago. Lo svago è regolato anch’esso secondo parametri lavorativi.
Sino alla perversione: Il lavoro diventa qualcosa per godersi i ritagli di tempo.
E’ una truffa già così ma come le truffe migliori ti porta via anche gli spiccioli.
Il tempo libero diventa uno spazio in cui ci si rimpinza di intrattenimento a buon mercato, cibo mentale che riempia e dia l’illusione di qualcosa di buono. Come quei salutisti che stanno a dieta tutto il giorno e poi si abbuffano nei week-end.
La società tratta la nostra pancia come tratta il nostro cervello.
Lo tenta con cibo scadente e appetibile. Lo rende dipendente. Lo controlla.
State buoni se potete diventa: State buoni …non potete fare altro.
 
Mentalmente parlando siamo dei bulimici, fruitori ossessivi compulsivi di materiale ammiccante.
Chi segue un regime alimentare è guardato con sospetto.
Chi segue una igiene mentale è preso per pazzo.
Non è una prospettiva invitante.
Ma una volta passato il primo periodo, sembra anche l’unica possibile.
Bastano dieci minuti.
 

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.