Relazione tra calo della fede, incidenza del suicidio e tassi di mortalità

Esiste una relazione molto stretta tra questi 3 elementi.
Non è illogico supporre che persone lungimiranti abbiano già applicato queste connessioni e tracciato dei progetti strategici per sfruttarle a lungo termine.

Punto uno:
Il rateo di suicidi è inversamente proporzionale al rischio di morte con particolare incidenza se violenta o improvvisa.
Nei paesi più sicuri al mondo e con un valido sistema sanitario le persone si uccidono di più. Nei paesi dove puoi ingaggiare un killer bambino per 5 dollari, col cazzo che la gente pensa a togliersi la vita.

Punto due:
Necessità crea il desiderio di acquisto.
Se la necessità manca, crearla funziona ugualmente.
Nessuno aveva bisogno dell’acqua in bottiglia (prima si comprava in farmacia), ma ci hanno fatto credere che è meglio ed oggi beviamo acqua in bottiglia.
Nessuno sentiva il bisogno dei cereali per fare colazione eppure oggi moltissimi li usano perchè sono più sani. No, col cazzo che lo sono.
Nessuno sentiva il bisogno di un’altro sport, ma la Reebook ha pensato che con il Crossfit poteva vendere un botto di materiale apposito. Ed ecco la gente che affolla box, pagando rette salate per inseguire infortuni allenatosi con abbigliamento da idioti.

Punto tre (che collega il punto uno e il punto due):
Il livello basso di mortalità nei paesi industrializzati è alla base del calo della fede nelle religioni secolarizzate. Quando ti caghi addosso perchè rischi di morire per malattia o perchè se esci per strada non sai se torni a casa, diventi credente in un batter d’occhio.

Fossi nel Papa, starei già studiando qualcosa per espandere il mercato.

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