– Non fumi?
L’uomo guarda la scatolina di cigarillos Choiba poggiata ordinatamente accanto al posacenere. Messa là come la fiches di un piatto di poker che non si andrà mai a vedere.
– É per le occasioni speciali.
Risponde il ragazzo guardando la scatola e giocherellando con lo zippo.
– Perchè sai riconoscerle?
L’uomo è anziano. Taglio dei capelli grigio ferro cortissimo, rughe su di un viso che sembra aver visto di tutto e nulla che sia riuscito ad impressionarlo sino in fondo. Sorride tenedo tra i denti il sigaro, anch’esso un Choiba, ma di generose dimensioni.
– É molto che non parliamo ed ogni volta che ti incontro ricordo il perché.
– Se devi lamentarti dimmelo subito perché ordino da bere.
– Devo? No, non direi. Sto facendo delle constatazioni in questo periodo.
L’uomo distoglie lo sguardo dal ragazzo di fronte a sé. Incrocia quello di una camaeriera. “Caffè” mormora sottovoce assicurandosi che la ragazza legga il labiale. La ragazza annuisce rispondendo “arrivo subito” a fior di labbra.
– La storia di vedere il futuro che mi dicevi al telefono?
– Propriamente.
– … e che puoi usare solo per le persone, giusto? Niente vincite alla lotteria.
– Di nuovo hai fatto centro.
– Che inculata.
– C’è di buono che mi sono abituato. Almeno non mi faccio in quattro per cercare di evitare disastri. É un po’ come quando vedi un vaso cadere ma sei troppo lontano per salvarlo. Al limite puoi coprirti ed evitare le schegge.
– Non é poco.
– Se sei abbastanza cinico, no.
– Eccola che arriva la fregatura.
– Oppure il miglioramento. Essere come te ha i suoi vantaggi.
L’uomo sbuffa. Fa un cenno al pacchetto di cigarillos poi lo prende e lo fa scivolare lungo il tavolo verso il giovane. La cameriera, appena arrivata, si ferma un attimo chiedendosi se puó poggiare in sicurezza la tazza di caffè rovente sul tavolo.
– Grazie.
Dice l’uomo senza guardarla. Poi rivolto al giovane.
– Essere come me? Ma se nemmeno fumi?
– Fumo quando voglio, sono te quando voglio.
La tazza rimane a fumare in mezzo al tavolo per un po’
Il via vai dei clienti fa da sfondo al ragazzo che coccola la tazza tra le mani e la beve cautamente.
Il tutto richiede almeno venti minuti in assoluto silenzio.
Fatto questo il ragazzo lascia più del necessario per pagare il conto sul tavolo e prende un cigarillo dalla scatola.
– Non si puó fumare.
Avvisa cortesemente la cameriera avvicinandosi.
Il ragazzo annuisce alzandosi.
Fuori dal locale accende il cigarillo e riprende la sua strada.